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Sapadu Iscasciadu

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Carnevale Bulzese, il più originale e più pazzo in Sardegna.

Sapadu Iscasciadu 2023

​25-26 Febbraio

Ritorna, finalmente, il Carnevale Bulzese.

Per due anni dopo 44 edizioni, lo storico Carnevale, atipico per tempo e fisionomia, unico nel suo genere, si è fermato a causa della pandemia da Coronavirus. Questo sito è nato nel 2021 per raccontare la sua storia, in attesa del ritorno.

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Storia

La nascita de “Su Sapadu Iscasciadu”: la storia vera.

Della nascita de “Su Sapadu Iscasciadu” sono state dette tante cose, sono nate leggende e miti, si sono confuse date, luoghi e personaggi che hanno dato vita a questa festa. Ho “intervistato” tre di quei sette amici (quattro non sono più con noi), ho chiesto la loro versione dei fatti, che ho cercato di riassumere in queste poche righe. Posso dire che tutti e tre i protagonisti sono rimasti profondamente indignati e delusi dal fatto che, in questi ultimi tempi soprattutto, vengano fuori nuovi padri fondatori e nuove versioni sulla nascita de “Su Sapadu Iscasciadu” che tendono a cancellare il loro ruolo nella prima festa e soprattutto il loro merito, che è quello di aver dato a Bulzi la festa più bella di tutta l’Anglona.

 

Ed è proprio grazie alla collaborazione con i tre protagonisti dell’epoca che dopo 44 anni dalla sua fondazione, nel 1976, sono riuscito, a ricostruire gli avvenimenti storici che portarono alla nascita di quello che oggi è conosciuto in tutto il nord Sardegna come “Sapadu Iscasciadu”, l’ultimo strascico di carnevale in piena Quaresima: Era infatti il secondo giorno di Quaresima, giovedì 4 marzo 1976, e sette amici, Lorenzo e Nardo Mulargia, Giovanni Pinna (Pedro), Giulio Dettori, Sebastiano Sardu (Biccianu), Angelo Ricciu e Mario Piga, riuniti al bar di Salvatore Mureu, decisero, quasi goliardicamente, di allungare di un giorno il carnevale di quell'anno, fissandolo al sabato successivo, 6 marzo 1976.

I sette amici avevano poco tempo per organizzare quel pranzo che di lì a qualche anno avrebbe caratterizzato per sempre il colpo di coda del carnevale e al quale su idea di Angelo Ricciu imposero il nome di “Sapadu Iscasciadu”. Si misero allora in fretta e furia, a chiedere a questo e a quel compaesano: un po' di carne, un po' di pane, un po' d'olio ecc..., tutto allo scopo di realizzare un pranzo possibilmente abbondante, da tenersi in piazza e completamente gratuito, per chiunque avesse voluto parteciparvi… Questa in breve la storia della nascita di quel primo “Sapadu Iscasciadu”, ed è proprio intorno al questo primo giorno che sono nate storie fantastiche e inverosimili con date che non coincidono con gli avvenimenti storici, con personaggi improbabili considerati gli ideatori della festa ecc… ecc…

L’unico modo per sfatare i miti e far tacere queste leggende, risiedeva in una locandina disegnata all’epoca da Mario Piga ottimo disegnatore e pittore, che immortalò l'evento con una vignetta che rappresentava i 7 amici intenti ad organizzare la festa: Giulio Dettori che, mentre beveva un bicchiere di vino pensava: "E Arba in ue est…", Lorenzo con Nardo Mulargia che mentre travasava il vino diceva: "Isperemus cki bastent". Biccianu Sardu che di tanto in tanto esclamava "Paren Faulas...". Giovanni Pinna che parlava in lingua spagnola. E Angelo Ricciu intento a declamare i versi della Divina Commedia. La locandina, a memoria di tutti, non solo dei tre protagonisti, venne resa pubblica e appesa sulla porta del vecchio tabacchino in via nazionale. In tanti pensavamo che la locandina fosse andata persa, che la prova regina sulla nascita de “Su Sapadu Iscasciadu” fosse ormai distrutta, dando così la possibilità a chiunque di smentire le parole dei tre protagonisti.

Il mio lavoro di ricerca della verità storica sulla nascita di questa festa ha portato i suoi frutti grazie soprattutto all’impegno del Professor Mario Piga, al quale va tutta la mia gratitudine per la pazienza, la collaborazione e l’aiuto nel ricostruire le vicende storiche che portarono alla nascita de “Su Sapadu Iscasciadu”. Il professor Mario Piga già collaboratore di Forattini al Satyricon di Repubblica; le sue vignette sono state pubblicate su diversi quotidiani locali come La Nuova Sardegna e L'Isola; oltre che in un numero ragguardevole di periodici come Sassari Sera, il Sassarese, Sa Repubblica Sarda, Su populu Sardu, ecc… ha recuperato la bozza della locandina grazie ad un vecchio album che aveva conservato nel suo archivio privato.

Ringrazio per la collaborazione e le informazioni Angelo Ricciu, Nardo Mulargia, e in particolare ringrazio ancora Mario Piga per aver messo a mia disposizione l'abbozzo che ha consentito di riportare in vita la locandina originale, la cui copia verrà esposta presso la Biblioteca Comunale di Bulzi.

 

Per gentile concessione dell'autore della ricerca Andrea Brianda

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Costumi e carri dalla sera alla mattina.

Goliardìa e passione.

Il carro tipico "Sapadese" nasce la

notte prima della festa se non il mattino stesso.

 

Sapadu Iscasciadu è goliardìa carnevalesca allo stato puro.

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Costumi e carri dalla sera alla mattina.

Spontaneità e improvvisazione.

Sapadu Iscasciadu: spontaneità e improvvisazione sono l'anima dell'evento.

Un asinello, un accrocchio di poche canne, una carriola e un costume  improvvisato

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Cucina tradizionale e convivialità.

La vera anima della festa è il grande pranzo con menù sempre uguale da almeno 40 anni:

Gnocchi sardi al sugo, Carne di pecora bollita con patate e cipolle, vino, formaggio e la spianata Bulzese.

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Cucina tradizionale e convivialità.

Il momento conviviale, per circa mille persone, è da 45 anni tappa fissa di avventori da tutta la provincia. Il carnevale Bulzese chiude di fatto il periodo carnevalesco Anglonese.

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